Come dividere i macronutrienti?
Per prima cosa bisogna dire che in gravidanza c’è un fabbisogno calorico proporzionale al periodo di gestazione. Infatti passando dal I° trimestre al III° trimestre la donna avrà un aumentato bisogno di introito calorico.
Proteine
Queste sono il macronutriente che risente più di tutti del passaggio dal I° al III° trimestre quindi nella dieta della paziente aumenterà gradualmente nel passaggio delle fasi della gravidanza. In ordine di g si passa dagli 0,8 g/kg di P.C ai 1,2-1,5 g/kg di P.C del III° trimestre perché si sa che la gravidanza è una condizione anabolica. Problema che si riscontra con le pazienti è difficile aggiungere proteine alla dieta o meglio è difficile aumentare per es., la quantità di pollo perché al contrario dei carboidrati i prodotti proteici stimolano di più nausea e inappetenza nella donna. Quindi consiglio agiamo non tanto sulla porzione di pollo o pesce nel pasto ma incrementiamo proteine negli spuntini ad es., (fiocchi d’avena a colazione, frutta secca nello spuntino o yogurt greco a metà mattina).
Grassi
I grassi sono determinanti nel III° trimestre per lo sviluppo cognitivo del bambino per la loro fonte di EPA e DHA. Quindi va sensibilizzato il consumo di grassi di ottima qualità a discapito della quantità. Quindi largo a prodotti tipo olio extravergine a crudo (senza esagerare), al pesce miglior fonte di EPA e DHA ma se la donna non ama né cucinarlo né consumarlo non forzare troppo la mano 1 volta a settimana va bene e magari le altre fonti di EPA e DHA sono carne e uova ma di buona qualità oltre alla cottura (fondamentale per scongiurare rischio di TOXOPLASMOSI, prossimo articolo verterà su questa infezione! 😉).
Carboidrati
La gravidanza gioca con la tolleranza verso i glucidi, riduce glicemia a digiuno ma alza la post-prandiale. Diamo un valore perché spesso uno pensa “va bene ingrassare in gravidanza ma non troppo limito i carboidrati” allora do un valore, da linee guida non inventato da me sia chiaro, i carboidrati non devono mai essere < 175 g/die.
Riprendendo i consigli che trovate ad inizio articolo limitiamo apporto di zuccheri semplici a 10% quota carboidrati della dieta.
NB: anche se spesso al carboidrato associamo il rischio di diabete, e nella donna in gravidanza c’è lo spettro del diabete gestazionale, la quota va variata non modificata sensibilmente in difetto. Perché diete low-carb o chetogeniche in gravidanza risulterebbero solo problematiche per la paziente e per il bimbo.